Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale tenutosi il 28 febbraio scorso, ho deciso di presentare un Ordine del Giorno dedicato alla situazione delle donne afghane ed iraniane.
Era una riflessione necessaria, sia per l’approssimarsi della Festa delle Donne, sia per la gravità delle condizioni in cui versano le donne in questi due Paesi.
Venuta a conoscenza di una analoga iniziativa da parte della Maggioranza ho ritenuto che il Documento approvato in Consiglio in quella seduta potesse essere unico e condiviso.
In questo modo davamo un segnale unitario di comunità di intendi su un così importante argomento da parte del Consiglio Comunale e sono soddisfatta che l’Ordine del Giorno sia stato approvato all’unanimità.
E’ vero, è solo una goccia nel mare, ma è una goccia importante.
Peggio sarebbe se la sofferenza delle donne afghane ed iraniane, in realtà di tutte e due i popoli, scivolasse nell’indifferenza generale.
Invece azioni come la nostra, momenti come questo, servono per mantenere desta l’attenzione.
Purtroppo, la condizione delle donne dell’Afghanistan, dell’Iran, non è neppure sola, o la peggiore.
Sono infatti molti i Paesi dove la donna subisce ogni genere di violenza ed è privata dei più elementari diritti.
Non parliamo neppure di concetti elevati come la parità con l’uomo, in alcuni Paesi la donna è considerata un mero oggetto, una proprietà dell’uomo sia esso il padre o il marito.
I diritti delle donne dovrebbero essere universali e il cammino per ottenere questo riconoscimento su scala globale è ancora molto lungo.
Eppure noi sentiamo il dovere morale di lottare per questi diritti, come in passato altre donne hanno fatto affinchè nel nostro Paese ci venissero riconosciuti quelli fondamentali e molte delle conquiste civili che negli anni abbiamo ottenuto con determinazione e sacrificio.
Amministratore unico, Consulente del Lavoro dal 1991, laureata in Scienze dell’Educazione, e impegnata continuamente per il bene della sua città e dei cittadini.